Ingegneri pietosi e manager astuti

La grandissima parte delle crisi che colpiscono le organizzazioni hanno una origine umana, pochissime rispetto al totale quelle che sono originate da eventi naturali o incidenti imprevedibili. A due figure andrebbe posta particolare attenzione nell’analizzare quali crisi potrebbero colpire un’azienda: l’ingegnere ”pietoso” e il manager “astuto”.

L’ingegnere ”pietoso” è quello che dice “possiamo fare a meno di sostituire adesso quella guarnizione, può andare avanti ancora tre mesi” oppure “non fa senso spendere tutti quei soldi nella manutenzione di un impianto che abbiamo già deciso di dismettere e sostituire” e quella guarnizione decide di cedere proprio tre giorni dopo la data prescritta originariamente per la sua sostituzione ma procrastinata di tre mesi perché sembrava in ottimo stato, oppure l’impianto ha un grave problema prima di venire sostituito. A fronte dei soldi che l’ingegnere pensava di far risparmiare all’azienda, il caso ingrato riserva un evento con costi stratosferici…

Il manager “astuto” è quello che è abituato ad ottenere ottimi risultati con mosse disinvolte, con quegli artifizi che, fintanto che non vengono alla luce, consentono di aggirare ostacoli che richiederebbero sforzi e risorse che lui, appunto, astutamente riesce a risparmiare. Fino a che una indagine, una inchiesta o un evento casuale non mettono sotto i riflettori dell’opinione pubblica un comportamento criticabile…

A prescindere dai titoli accademici, queste due tipologie di figure sono alla base delle peggiori crisi che organizzazioni in tutto il mondo si sno trovate a dover affrontare, talvolta nonostante sulla carta disponessero di rigide procedure e sofisticati sistemi di sicurezza, sulla base di quali quelle crisi apparivano impossibili…

Recentemente a queste due figure se ne sta aggiungendo un'altra quella del “postatore avventato”, quello, per intenderci, che pubblica su social network pensieri, opinioni, informazioni, senza considerare le reazioni che potrebbero scatenare o come potrebbero, a posteriori, essere interpretate.