I pericoli di Internet

"Conoscete la storia del passeggero colpito da un attacco di cuore durante un volo e deceduto perché l’equipaggio tardò mezz’ora prima di soccorrerlo? L’United Airlines spera che nessuno ne abbia sentito parlare. Ma le migliaia di cibernauti che hanno visitato su internet il sito www.untied.com (un sito dedicato all’esposizione di storie simili da parte degli utenti di questa compagnia) probabilmente la conoscono.
Per non parlare delle decine di commenti negativi su centinaia di altre aziende che compaiono in siti  analoghi. Telecom Portugal, per citare un altro esempio si è vista ridicolizzare su un sito dal goliardico nome di Teleporka, dedicato alla contestazione delle tariffe e dei servizi offerti dall’operatore delle telecomunicazioni portoghese.

In effetti è sufficiente inserire in un qualche motore di ricerca il nome di una impresa per essere quasi certi di veder comparire una quantità di anti-pagine web create da consumatori furiosi, ex dipendenti licenziati, attivisti, ecc. Chi ricerca, attraverso yahoo.it o Arianna, per citare un altro esempio, informazioni su Nestlè, si vede elencare, prima di raggiungere il sito ufficiale della multinazionale, decine di siti dedicati al suo boicottaggio da gruppi di attivisti che ne criticano le politiche commerciali nel terzo mondo o l’adozione di cibi transgenici.
I lavoratori dello stabilimento di Latina della Goodyear hanno aperto in questi giorni un sito (http://www.omnigraph.it/incatenati-goodyear), dedicato alla protesta contro la chiusura dello stabilimento e al boicottaggio contro la multinazionale americana. Il sito è stato ripreso con grande visibilità dalla stampa.

Reclamare o protestare non è una attività nuova, normalmente prendeva la forma di una lettera all’azienda o nei casi estremi al direttore di un giornale o di una associazione di difesa dei consumatori. Ma adesso anche gli italiani hanno scoperto che possono anche rivolgersi a internet e condividere con una audience di migliaia di negativa stavano attente a quanto pubblicato sulla stampa o alle trasmissioni radiotelevisive persone le proprie storie drammatiche, veritiere o meno. L’elenco delle vittime della Rete conta nomi celebri: la Casa Bianca che ha visto un sito pirata www.whitehouse.com identico al proprio pubblicizzare aspetti piccanti della storia di Monica Lewinski (oggi al medesimo indirizzo, invece del saluto di Bill Clinton appare una raccolta di immagini porno) o il Vaticano che ha visto un analogo sito pirata propinare eresie a ignari pii cybernauti.
Una delle caratteristiche di Internet è quella di consentire ad uno sparuto gruppo di attivisti di competere in questo ambiente con potenti organizzazioni con una “capacità di fuoco”
praticamente alla pari. Oggi, Internet è un ambiente sconfinato di oltre 800 milioni di pagine web e oltre 50 mila gruppi di discussione in cui le informazioni viaggiano liberamente e in tempo reale. Dopo che nel 1994 un professore di matematica scoprì un errore nel processore Pentium dell’Intel e fece un post in uno dei newsgroup più popolari (creando gravi problemi a questa azienda), le imprese cominciano ad avere un atteggiamento più vigilante nei confronti della Rete.
Ma sorvegliare cosa si dice di noi nella rete non è semplice: i normali motori di ricerca utilizzati per navigare in rete offrono coperture parziali, che rendono necessario ripetere la ricerca con svariati motori e, dall’altro lato, la meccanica di ricerca con parole chiave fa sì che le segnalazioni interessanti vengano elencate frammiste talvolta a centinaia o migliaia di segnalazioni generate da omonimia.
Un normale operatore dovrebbe quindi dedicare ore quotidianamente per effettuare un controllo efficace su cosa appare in rete su una azienda, un prodotto o un argomento controverso. Fino ad oggi esistevano poche aziende negli USA che offrivano un servizio di clipping sulla rete, ma limitato alla parte in inglese della Rete.
Oggi, una società europea, Netalerta (sito internet http://www.netalerta.com) ha sviluppato una sofisticata tecnologia, combinata con una profonda competenza in comunicazione che,
senza barriere linguistiche – coprendo quindi oltre alle pagine web ed ai newsgroup in lingua inglese anche quelli nelle principali lingue europee – di poter visualizzare sul proprio PC un rapporto aggiornato in tempo reale di siti web, notizie inserite in gruppi di discussione o BBS che abbiano valenza critica.

L’abbonamento al servizio comporta la definizione di un approfondito briefing sull’argomento che deve essere sorvegliato: l’azienda, prodotti, attività di concorrenti, iniziative di gruppi di
pressione o di istituzioni. Sulla base del briefing, il servizio avvia una ricerca che si materializza nella forma di un rapporto quotidiano o settimanale consultabile via internet su una pagina privata accessibile con parola chiave in cui sono riportati i link a tutte le pagine web o alle news che richiedono la nostra attenzione.
Grazie a questo servizio è oggi possibile sia effettuare un monitoraggio efficace in caso di crisi, che seguire l’evoluzione di una issue o di un argomento controverso in modo esaustivo. Il servizio di sorveglianza di internet fornito da Netalerta consente, oltre che essere immediatamente al corrente di voci, dicerie o azioni di disinformazione che circolino nei vari gruppi di discussione, anche di essere immediatamente avvisati di violazioni della proprietà industriale – sotto forma di pirateria del marchio o di violazioni del copyright – di azioni di disturbo da parte di gruppi di attivisti, e di sfruttare più facilmente le opportunità offerte dalla Rete per attività di marketing intelligence e lobbying.
Negli oltre 50000 gruppi di discussione attivi su internet, ogni giorno vengono inseriti messaggi con richieste di informazioni, denunce, lamentele, segnalazioni, appelli da parte di consumatori, ricercatori, attivisti. Alcuni di questi messaggi vengono ripresi e rimbalzati via email in incontrollabili catene di sant’antonio.
I gruppi di discussione sono frequentati da visitatori abituali, che sottoscrivono il newsgroup e controllano regolarmente i messaggi e visitatori occasionali che cercano fra i newsgroup
messaggi che riguardano un determinato prodotto o una specifica azienda.

Nell’immagine qui sotto l’esempio di un messaggio inserito in un gruppo di discussione: un take della reuter immediatamente inserito in rete da un cybernauta per segnalare la possibile cancerogenicità della carne in scatola. L’interscambio fra media tradizionali e Rete è continuo: gli utenti o i media stessi, attraverso le versioni on-line, moltiplicano la visibilità di una
notizia riportata da agenzie o testate, varcando immediatamente le frontiere; i giornalisti dal canto loro utilizzano sempre di più la Rete come primaria fonte di documentazione come è stato dimostrato dal caso “Russiagate”, negli USA addirittura Ziff Davis (http://www.zd.com) ha assegnato ai suoi giornalisti il compito di dedicare 4 ore al giorno a cercare su internet spunti per possibili scoop.
La denuncia di un asserito grave effetto sulla salute o sull’ambiente o di un grave difetto di prodotto o di un comportamento criticabile, ha così elevate possibilità di dall’ambito
apparentemente ristretto dei visitatori casuali del newsgroup per dilagare ai surfer casuali e sui media tradizionali."
 

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