L'Apocalisse Zombie

Nel 2011, il CDC Center for Disease Control lanciò un tweet “Prepared for a #zombie apocalypse? If so, ur prepared for any emergency. Learn how: CDC PH Matters blog.” Il tweet divenne virale in 10’. Il primo giorno il tweet, il blog Preparedness 101: Zombie Apocalypse, e la pagina web registrarono 200 milioni di visite. Dopo una settimana raggiunsero i 3,3 miliardi di contatti. La pagina di preparazione alle emergenze del CDC e il numero di persone impegnate in discussioni sulla preparazione sui social media ebbero un incremento di oltre il 1000% rispetto all’anno precedente.

CDC dovette anche precisare che l’Apocalisse Zombie non era una eventualità reale, solo una provocazione per attirare l’attenzione sul tema della preparazione, anche individuale, alla gestione di emergenze.

E’ stato un approccio non convenzionale, a fronte di un disinteresse sul tema, nonostante la quantità e qualità di risorse che CDC metteva a disposizione. Fu realmente un successo, che consentì anche a CDC di generare uno scambio di opinioni e valutare gli interessi dell’opinione pubblica.

Ci sembra difficile che una organizzazione basata sulla scienza faccia qualcosa di ironico, riuscite a immaginarvi l’Istituto Superiore di Sanità o la Protezione Civile fare ricorso all’umorismo?

Eppure il briefing sugli Zombie, il piano di preparazione all’apocalisse Zombie, hanno consentito di sviluppare enormemente la preparazione del pubblico alle emergenze reali – dal terrorismo, alle calamità naturali, alle emergenze sanitarie.

Il messaggio “Better safe than sorry” ha portato l’attenzione sulla necessità di disporre a casa di un kit di sopravvivenza con acqua, cibo, farmaci, strumenti (coltello multiuso, nastro adesivo, radio a batterie, torce elettriche, batterie di scorta, fiammiferi, etc.), documenti, abiti, prodotti per l’igiene e la medicazione che possano consentire di superare i primi giorni in caso di emergenze.

Ha infine guidato la gente ad un percorso – non molto dissimile da quello della emergency preparedness aziendale:

  1. Identificare il tipo di emergenze (oltra all’apocalisse zombie…) che potrebbero verificarsi nell’area di residenza;
  2. Scegliere un luogo di raccolta dove la famiglia possa riunirsi;
  3. Identificare i contatti in caso di emergenza, incluso un contatto da chiamare per far sapere, in caso di una emergenza, al resto della famiglia che si sta bene;
  4. Pianificare il percorso di evacuazione;

Ha inoltre trasmesso il messaggio che non bisogna avere timori e che il CDC e le altre agenzie governative erano pronte a gestire un’emergenza, fosse anche l’Apocalisse Zombie…

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